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TARI: quando e come pagare online

TARI: quando e come pagare online

In molti comuni italiani, giugno e luglio sono i mesi in cui cade la scadenza per il pagamento della prima rata della TARI, la tassa sui rifiuti. L’imposta deve essere pagata a cadenza annuale da tutti i proprietari o inquilini di immobili ed è di competenza strettamente comunale, perciò importi, calcolo e scadenze possono variare notevolmente da una città all’altra.

Che cos’è la TARI e chi deve pagarla

La TARI (tassa sui rifiuti) è l’imposta comunale dovuta per il servizio di raccolta e smaltimento della spazzatura. Introdotta con la legge 27 dicembre 2013, n. 147, la TARI sostituisce e unifica le vecchie imposte locali versate per la gestione dei rifiuti, ovvero la TIA (Tariffa di igiene ambientale), la TARSU (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) e la TARES (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi).

La tassa è dovuta a prescindere dall’effettiva produzione di immondizia: come specificato nella legge, infatti, il pagamento spetta a chiunque possieda o detenga locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani, anche nel caso in cui non ne dovessero produrre. In pratica, quello che si paga è la possibilità di generare rifiuti - che poi saranno raccolti e trattati in base ai regolamenti comunali.

La TARI è a carico di chi utilizza l’immobile: in presenza di un contratto di affitto della durata di oltre 6 mesi, la tassa deve essere pagata dall’inquilino. In tutti gli altri casi, spetta al proprietario dell’immobile.

Quando non si paga la TARI?

Sono esclusi dal pagamento della TARI:

  • Locali inagibili e non utilizzabili;
  • Edifici in ristrutturazione;
  • Locali tecnici che non richiedono presenza umana (silos, cabine elettriche, etc.);
  • Locali con altezza inferiore a 1,50 metri;
  • Parti comuni dei condomini non occupate in via esclusiva;
  • Aree non servite dal servizio di raccolta e gestione dei rifiuti;
  • Immobili non abitati, non arredati e con utenze di acqua, gas, luce e telefono staccate.

Per le utenze non domestiche, si aggiungono alle aree esenti TARI tutte le zone scoperte pertinenti a locali tassabili che non siano operative, cosa che va dimostrata e successivamente riscontrata dall’Ente.

Come si calcola la TARI?

Poiché si tratta di un’imposta comunale, l’importo della TARI può variare da una città all’altra, così come i criteri utilizzati per il suo calcolo. In linea generale, però, il calcolo della TARI si basa sulle dimensioni dell’immobile e sul numero dei componenti del nucleo familiare, “in modo da privilegiare i nuclei familiari più numerosi e le minori dimensioni dei locali”. La TARI, però, cambia anche in base alla regione in cui si trova l’immobile e al numero di abitanti del comune.

In base a quanto determinato dal D.P.R. 27 aprile 1999, n. 158, la tariffa sui rifiuti è composta da una quota fissa, che dipende dai costi del servizio, e da una quota variabile, che viene stabilita dal comune in base alla quantità di rifiuti prodotta e ai costi di gestione.

Calcolare la TARI in autonomia è molto complicato: bisogna considerare l’80% della superficie catastale dell’immobile, che è quella assoggettabile all’imposta, e applicare coefficienti che dipendono dal numero degli occupanti della casa, dall’area geografica, dal numero degli abitanti del comune e dall’effettiva produzione di rifiuti indifferenziati e differenziati da parte del nucleo familiare. Nel caso delle utenze non domestiche, poi, ogni settore produttivo ha i suoi coefficienti.

TARI, le scadenze 2025

Le scadenze della TARI variano da un comune all’altro. Generalmente, gli avvisi di pagamento per il primo acconto, spesso accompagnati dall’invito a pagare in un’unica soluzione, arrivano tra giugno e luglio. .

A Firenze e Torino la scadenza per la prima rata 2025 era fissata per il 30 aprile. A Roma, la prima rata TARI, come anche il pagamento in un’unica soluzione, sono scaduti il 31 maggio. A Milano quest’anno la prima rata è scaduta il 10 luglio, a Napoli il 10 luglio. A Bologna, la scadenza per il pagamento della prima rata (o in unica soluzione) è fissata al 30 settembre.

Ma come controllare i pagamenti TARI online? Molti comuni offrono la possibilità di farlo tramite un servizio online accessibile sulle loro piattaforme. In mancanza di questo servizio, si può controllare la propria posizione TARI accedendo al proprio cassetto fiscale sul portale dell’Agenzia delle Entrate.

Come pagare la TARI online?

L’avviso di pagamento della TARI arriva all’indirizzo dell’immobile soggetto a tassazione completo di bollettino postale per il pagamento. Si può quindi versare il tributo recandosi presso un qualunque ufficio postale. 

Esistono però anche delle modalità di pagamento online:

  • PagoPA: sempre più Enti offrono la possibilità di pagare tramite PagoPA, ovvero sull’app IO e sui servizi di home banking;
  • MAV online: se il proprio comune non rientra tra quelli che hanno già digitalizzato i pagamenti della TARI, si può pagare tramite MAV. Per farlo è sufficiente compilare il bollettino online, inserendo i dati riportati sul MAV e un indirizzo email. 
TARI 2025: quando scade e come pagare online

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